Si tratta di uno dei primi o forse del primo live dei Daemonia dopo l’uscita del disco d’esordio. È stato un concerto così emozionante come se ne vedono pochi. Solo pochi veterani come Claudio Simonetti
riescono a trascinare il pubblico con la sola forza della musica, senza chissà quali effetti speciali, session men dai nomi altisonanti, pompose scenografie, pupazzi giganteschi o quant'altro.
Anche un locale come il Cult-Con 2000, non molto ampio e con pochi fari, può trasformarsi in un luogo suggestivo dalle atmosfere scintillanti create dallo spessore della musica dei Daemonia.
Il pubblico (arricchito dalle presenze del regista Ruggero Deodato e della figlia del grande regista scomparso Lucio Fulci, Antonella) sembra avere solo occhi per il gruppo e orecchi per la musica.
Gli inconvenienti tecnici al momento dell’attacco de “L’alba dei morti viventi” non hanno fatto altro che creare più suspense onirica.
La formazione: Claudio alle tastiere, Federico Amorosi al basso, Davide Aru alla chitarra e Titta Tani alla batteria.
La scaletta è sempre rigorosamente la stessa del disco d’esordio e degli altri futuri live, mentre “Sospiri e Sospiri” non è stato suonato.
Davide Aru si alterna a svolgere lavori di “seconda punta” e di “mediano” con la sua chitarra, e la sezione ritmica macina “grooves” implacabili.
Claudio è dinamico e frizzante ed è il solito simpaticone.
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