Altra chicca dai meandri degli inferi. Si tratta dell'acme di una serie di vibranti concerti che
i Daemonia hanno tenuto in tutta la nostra penisola, in cui tutti i brani più celebri dei Goblin,
Simonetti, ecc. diventano lunghe cavalcate di rovente prog-metal. La dimensione "live" si rivela
ideale per un gruppo che fa della potenza la sua arma migliore.
Le covers di L'alba dei morti viventi, Suspiria, Demoni, Profondo rosso ecc. sono destinate quasi
a surclassare le omologhe versioni originali e a testimoniare le vette espressive raggiunte da tutti
i membri del gruppo, in particolare da Simonetti e da Previtali, il quale estrae dalla chitarra taglienti
rasoiate, tirando sciabolate heavy metal lungo l'arco di tutto il concerto; ma è la performance di "Non ho sonno",
perno dell'avvenimento, più aggressivo ed heavy dell'originale, a far venire i brividi in ogni "dove": il celebre
riff di acciaio cromato, crepitante ed ossessivo, del "guitarrorist" Bruno Previtali, il tempo diabolico e macabro
del batterista Titta Tani e il basso sinistro di Federico Amorosi, il tutto tappezzato dalle magniloquenti tastiere
di Claudio Simonetti, trasformano questo mitico pezzo in qualcosa di catacombale, di oltretombale.
Immagini nitide, ricche di intensissimi primi piani soprattutto di Claudio, Bruno e di Titta (in occasione del folle
"drum solo" in quel di Mad Puppet), suono buono anche se in mono; insomma un'ora di concerto entusiasmante ed emozionante,
con brani di grande impatto grazie alla tecnica e al sound ormai rodatissimo della band.
Una chicca che i gobliniani e daemoniani non possono non avere nella loro videoteca.
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